Tra i giochi da tavolo per due persone che rappresentano i capisaldi e l’origine dei giochi da tavolo troviamo anche l’iconico scarabeo (in inglese scarabble che è lo stesso gioco, ma con leggere differenze come la dimensione della griglia di gioco, il numero delle caselline con incise le lettere e il valore delle caselle speciali della griglia).
Diversamente dalla dama e dagli scacchi scarabeo si può giocare anche in più di due persone, ma decidere di giocarlo in due è certamente più avvincente e competitivo perché il passaggio al turno successivo è più dinamico e veloce.
Il campo di gioco è rappresentato da un tabellone con delle caselle che identificano una griglia.
All’interno di questa griglia ci sono le caselle denominate normali e le caselle che invece risultano speciali e, se utilizzate, permettono di moltiplicare o di aumentare il punteggio assegnato al singolo giocatore.
Le caselle speciali si dividono in due categorie: quelle che fanno aumentare il valore della singola lettera di ciascuna parola (identificate con 2 L e 3 L, dove L sta per lettera) e quelle che invece fanno aumentare il valore dell’intera parola (identificate con 2 P e 3 P, dove P sta per parola).
In scarabeo le pedine sono costituite da 8 caselline quadrate e mobili sulle quali sono incide le lettere dell’alfabeto.
All’inizio della partita vengono assegnate casualmente a ciascun giocatore otto di queste caselline (vengono pescate da un sacchetto in modo che nessun giocatore possa sceglierle deliberatamente e avvantaggiarsi).
Lo scopo del gioco è formare quante più parole è possibile creare utilizzando le letterine incise sulle caselle che ogni giocatore ha in suo possesso.
Una volta che il primo giocatore ha formato una parola sulla griglia del tabellone il turno passa all’avversario che è costretto a formare la propria parola partendo da una lettera della parola precedentemente creata dall’altro giocatore.
Il tabellone di scarabeo potrebbe essere assimilato infatti alle griglie del gioco enigmistico delle parole crociate visto che tutte le parole che si vanno a formare devono risultare incrociate tra loro.
Una volta che entrambi i giocatori hanno formato la propria parola viene pescato nuovamente a caso un numero di caselle corrispondente a quelle mancanti per ripristinare il numero iniziale di otto ciascuno.
Il punteggio per ciascuna parola è assegnato in base a due fattori: la lunghezza effettiva della parola che si riesce a creare e la tipologia di lettere utilizzata.
In concreto l’assegnazione del punteggio alle singole lettere del tabellone è la seguente: un punto assegnato per le lettere A, C, E, I, O, R, S, T; due punti assegnati per le lettere L, M, N; tre punti assegnati per la singola lettera P; quattro punti assegnati per le lettere B, D, F, G, U, V; otto punti assegnati per le lettere H, Z e ben dieci punti assegnati per la singola lettera Q.

Oltre al punteggio assegnato alla singola lettera o alla singola parola ci sono dei premi o bonus ulteriori stabiliti a priori dal regolamento: se ad esempio una parola ha una lunghezza complessiva di almeno sei lettere, avrà diritto ad un aumento del punteggio di dieci punti, se la parola ha almeno sette lettere l’incremento del punteggio è di trenta punti e se le lettere della parola sono otto il punteggio assegnato arriva anche a cinquanta punti; se un giocatore forma delle parole senza utilizzare i bonus presenti sul tabellone di gioco inoltre ha diritto a un incremento del punteggio di dieci punti (questo per non penalizzare un giocatore che non riesce a collocare le caselline sulle griglie speciali) infine, se un giocatore è in grado di formare la parola scarabeo (o al plurale scarabei), gli verranno assegnati di diritto ben cento punti in aggiunta al punteggio stesso delle lettere e della parola.

Tra le lettere utilizzabili, oltre a quelle dell’alfabeto, ci sono delle caselline speciali denominate jolly e che permettono al giocatore che ne è in possesso di sostituire al jolly qualsiasi lettera a suo piacimento.
Se l’avversario possiede la lettera identificata dal jolly potrà sostituirla e impossessarsi del jolly utilizzandolo in un proprio turno di gioco.
Lo scopo del gioco è utilizzare quante più caselline è possibile per formare le parole.
Il gioco finisce nel momento in cui sono state utilizzate tutte le lettere presenti nel sacchetto (in questo caso il vincitore è colui che ha il punteggio più elevato) oppure nel momento in cui uno dei giocatori riesce ad utilizzare tutte le proprie caselline in un turno di gioco.
In quest’ultimo caso, oltre al punteggio personale, potrà avvalersi anche dei punti di tutte le lettere che sono rimaste in possesso dell’avversario e non ancora utilizzate.
Un aneddoto divertente legato al gioco di scarabeo è che questo è stato citato più volte nel film del 2011 One Day (in italiano un giorno) diretto da Lone Scherfig e basato sull’omonimo libro di David Nicholls.
Nel film infatti la protagonista Emma Morley adora il gioco dello scarabeo e cerca di obbligare il coprotagonista Dexter Mayhew a giocarci durante una vacanza (senza riuscirci).